In passato, diversi filosofi e maestri parlavano di un cambiamento globale. Ed ora eccolo qui, ed eccoci qui nel bel mezzo. Nonostante l’allungarsi delle giornate, il ritorno della “normalità”, il calore del sole, la prima tintarella, le giornate belle passate in famiglia e con gli amici, nell'aria c'è comunque una certa incertezza e paura.
Cosa sarà in autunno? Cosa ci aspetterà l’anno prossimo? È il momento giusto per cambiare lavoro? Sarò in grado di affrontare nuove sfide? Troverò un/a compagno/a? Cosa sarà in futuro? Ecc, ecc. Domande frequenti e lecite, considerando il periodo attuale.
L’essere preoccupati e avere paura è umano, normale e non sempre negativo, difatti queste emozioni ci proteggono dai pericoli. Tuttavia, se non persiste alcun pericolo o motivo lecito per avere paura, quest’ultima può danneggiare la nostra salute, sia fisica che mentale, soprattutto quando diventa cronica. In più blocca la creatività, il flusso e la connessione con noi stessi, con l’intuizione e con la nostra vera natura. Se imparassimo a prendere distanza dalle nostre paure? Se iniziassimo ad affrontarle? Se dietro la paura ci aspettasse qualcosa di molto più bello?
Noi non siamo i nostri sentimenti, emozioni, paure, pensieri o i nostri condizionamenti culturali e familiari… noi siamo molto più di questo. Siamo ciò che vediamo quando osserviamo un neonato che ci sorride, il sole che sorge, il vento che soffia, la pioggia che cade, il bruco che si trasforma in farfalla, l’oceano immenso e profondo… siamo energia, amore, luce… siamo parte di questo universo. Perché rimanere intrappolati in un ego che influenza la nostra percezione e ci inganna anche?
Il cambiamento globale che è in atto spaventa. Ma deve essere per forza tutto negativo? Ogni cambiamento porta anche delle opportunità. Perché non lasciare andare i vecchi fardelli interiori e aprisi al nuovo?
Se siamo qui ci sarà una ragione.
Come dice il mio maestro: basta svegliarsi e riconoscere chi siamo veramente.
Di cuore, buon estate a te e ai tuoi cari.
Maria Grazia
